Quel certo disgusto per ciò che è inusuale, anticonvenzionale, non comune?
Loose yourself…
Lo fanno tutti e tutti fanno la stessa cosa, lo fanno tutti e quindi è giusto, si fa così è quindi
Tu no, non vai bene.
Io non vado bene, che mi attacco ai modi di fare degli altri, alle convenzioni, per essere lasciata in pace,
per non essere al centro dell’attenzione di chi mi addita come la strana che fa cose strane.
Che pensa strano, che non abbraccia i fratelli, che non telefona per i compleanni,
selvaggia.
Eppure capace di provare quella sfumatura di sentimento così nascosta, e così smoderata, così ingombrante e così pulsante. Legata al ricordo di un attimo impercettibile e capace di riviverlo
Sezionandolo come per dilazionarlo nel tempo e renderlo più vivibile.
Una sfumatura di amore.
Inquietante, simile a quello che si manifesta la notte nel mio grembo abitato,
e sarà anche naturale ma nessuno ci ha insegnato a provare certe cose, anzi ce le servono semplificate e spogliate dell’istinto , dell’animale che sa quello che deve fare, e ci rivestono di paure, di malinconie, di ricette per la sopravvivenza. Perché amare come un essere animale ama non si fa.
Percepire quella sfumatura di amore è pericoloso, non tutti ci riescono e allora si semplifica il processo, la pancia cresce non sei contenta? Farai un figlio. E non farti paranoie.
E lo spirito che sento?
E quello che si agita in me come quando amavo e piangevo?
E la tortura di un amore troppo grande?
E il dubbio?
Le solite domande!
Donna di così poche risposte?
Possibile che a scavare non escono fuori altro che domande?
No no….
Con un lento movimento le mie cellule seppur formulando domande, stanno dando risposte.
Un movimento così lento che è cominciato prima che nascessi ma che solo ora dà qualche segno.
Finalmente le risposte!
Il prossimo passo sarà quello di trovare le parole per queste risposte.
Per ora contribuisce qualcosa di istintivo che materialmente sta accadendo, la persona che cresce qua dentro senza che io gli suggerisca nulla, capace di provvedere a se ed espandersi.
Una sola paura , quella di dimenticare chi sono.
Cosa mi esplode in petto.
Sto diventando una donna capace di ringraziare coloro che mi hanno dato la mappa per leggermi anche se mi hanno fatto a pezzi. Vorrei che mio figlio portasse il loro nome.